L’Istituto conserva il prezioso Fondo Michelstaedter, filosofo e artista goriziano

Allestita nel monumentale Palazzo Wenderberg, donato ai padri Gesuiti a metà ‘600, dopo la soppressione dell’Ordine, risalente al 1822, la Biblioteca Isontina diventa una delle 6 Biblioteche dell’Impero Asburgico, mentre nel 1919, al termine della Prima Guerra Mondiale, all’Istituto si unisce la Biblioteca Civica.
Quando Gorizia passa al Regno d’Italia l’Isontina diventa Biblioteca di Stato. La sua storia transfrontaliera si rispecchia ancora nelle sue collezioni: «La raccolta libraria – spiega, infatti, il Direttore – contiene una grande varietà di pubblicazioni specializzate nella storia della città».
Con la definitiva denominazione di Statale Isontina avvenuta nel 1967, conta oggi oltre 430 mila libri ed opuscoli, fra cui 41 incunaboli, circa 1000 manoscritti e oltre 3 mila periodici. A questo Patrimonio, ricchissimo di documentazione sulla storia del territorio goriziano, si aggiungono i fondi della Biblioteca Civica che conserva anche la Biblioteca dedicata al filosofo Carlo Michelstaedter.