Da Riva degli Schiavoni, attraverso la lunga calle del Dose si arriva in Campo San Giovanni in Bragora, detto anche Bandiera e Moro, dove si trova l’omonima Chiesa
Sul significato etimologico di Bragora sono molte le interpretazioni anche fantasiose date dagli antichi cronisti. Il Dandolo, ad esempio, sostiene che il nome provenga da Bragola, regione d’Oriente da cui giunsero alcune reliquie di San Giovanni Battista, al quale sarebbe stata intitolata la Chiesa.
Altri invece attribuiscono il significato a fatti legati alla vita quotidiana: bragolare-pescare, o alle condizioni del terreno: brago-fango e gora-canale d’acqua stagnante. Tradizione vuole che la Chiesa, intitolata a San Giovanni Battista, sia stata fondata all’inizio del VIII° secolo dal Vescovo di Oderzo San Magno e riscostruita nel IX° secolo, ma le prime testimonianze storiche che ne documentano l’esistenza risalgono al 1090.
L’attuale aspetto tardogotico della facciata risale alla fine del ‘400. Tripartita in corrispondenza delle navate interne, in cotto e spoglia, la facciata segue il modello delle grandi Chiese conventuali gotiche veneziane come nel caso della Basilica dei Frari.
L’interno della Chiesa è a pianta basilicale con 3 navate, 3 absidi ed il soffitto a capriate scoperte. Da segnalare, inoltre, fra le altre opere, il Battesimo di Cristo di Cima da Conegliano e la Lavanda dei Pedi di Jacopo Palma il Giovane. Il Campanile, infine, ricostruito nel 1568 su una originaria struttura del IX° secolo, considerato troppo instabile e pericolante, fu abbattuto nel 1826, per essere poi sostituito da quello attuale, più basso e con struttura a vela.
*L’immagine in evidenza è a cura di Gabriele Vattolo