1 anno

La Società sembra ostaggio di un contratto fuori dal normale

Scanavino, in un’intervista andata in onda su Sky Sport, ha comunicato la conferma di Allegri sulla panchina della Juventus. «Non è mai stato in discussione». Parole sconcertanti le sue, che dimostrano come il Club di Torino non abbia più la forza, ma anche la voglia, di scrivere la parola fine ad una storia calcistica iniziata male e proseguita anche peggio.
Farebbe bene, a questo punto, John Elkann a cedere la priprietà al migliore offerente, giacché la sua passione per la squadra bianconera non ha nulla a che vedere con quella del nonno Giovanni, unico vero artefice di una storia ormai secolare che ha conquistato milioni di tifosi nel mondo.
La Dirigenza, tra l’altro, sembra in questo momento soprevvivere agli eventi, non avendo più un preciso disegno di rilancio e rimamando legata a figure che nulla hanno a che fare con il calcio, seppur continuino a parlare di tifosi e con i tifosi. Ma che ne sa il Signor Scanavino del prestigio e dell’importanza che riveste la Juventus nell’universo calcio?
Eppure sta lì, ad atteggiarsi in un ruolo che non gli si addice e che nemmeno gli appertiene, dato che lui sta al pallone come i cavoli stanno a merenda senza, oltretutto, nulla da offrire sul piano della storia personale e delle compenze tecniche. In tutto questo, infatti, risiede il tracollo della Società, che oltre alla difesa di un mister che ha praticamente fallito tutto, specie sul piano del gioco, si avvale di questi anonimi personaggi che ne certifichino il talento.
La verità, tuttavia, è un’altra. Massimiliano Allegri resta alla Juventus in quanto non c’è alcun interesse ad investire da parte della Società, dopo lo sperpero di denaro fatto negli anni più recenti. Prima che il Presidente ceda il Club a qualche gruppo o magnate straniero, c’è bisogno di contenere i costi e di intervenire seriamente sulla massa debitoria che grava pesantemente sulle casse della Società.
Le parole di Scanavino, quindi, lasciano il tempo che trovano. L’uomo dell’Azienda Exor, maggiore azionista della squadra torinese, sa bene di non poter svelare sino in fondo l’obiettivo in casa Agnelli, per cui si diverte a fare il gico delle 3 carte, ma stia pur certo che ai tanti osservatori, attenti e scrupolosi, alcune cose non sfuggono, soprattutto se sotto il tavolo, il viziato e capriccioso John, dovesse nascondere qualcosa.