Gli Stati Uniti alzano una muraglia di dazi davanti alle importazioni cinesi

Pechino, intanto, prepara ritorsioni. E l’Europa che, in mezzo a questa guerra industriale e commerciale tra superpotenze, deve ancora decidere che fare. Il pacchetto di tariffe di Joe Biden conferma le anticipazioni di questi giorni. Il primo obiettivo, infatti, è difendere industrie e lavoratori americani nei Settori strategici per transizione verde e primato tecnologico.
Il secondo, invece, è il recupero di voti nell’America desertificata dalla fuga delle fabbriche verso Oriente, terreno di conquista del rivale Donald Trump. Lui che da Presidente lanciò la prima guerra commerciale contro Pechino e in caso di rielezione promette tariffe al 60% su tutti i prodotti cinesi.
Ieri Pechino ha annunciato contromisure, ma gli interrogativi di questa nuova escalation tariffaria sono tanti. Così i dazi di Biden rendono l’auto elettrica l’emblema di quanto sia difficile per l’Europa adattarsi a un nuovo mondo in cui l’economia è parte di una sfida di potenza. Specie se, mentre capisce come alzare le difese, non sarà in grado di mobilitare investimenti all’altezza di Stati Uniti e Cina.