Nel momento in cui riesce ad atterrare il povero Zverev con l’ultimo ‘cazzotto’ di rovescio, scatta un impeto di comprensione nel Campione italiano. L’abbraccio al tennista sconfitto, è la parte più emozionate degli Australian Open. Non è facile scegliere una Polaroid per fotografare i momenti più belli di Jannik Sinner in questa avventura, che lo ha visto ancora una volta vincitore.
«L’ho visto giù – ha, poi, confessato Sinner -. In fondo siamo come compagni di Scuola, invece dei libri abbiamo la racchetta. Un aiuto fa sempre piacere». «Non c’è nessuno che meriti questo Trofeo più di Jannik. È di gran lunga il più forte di tutti» ha, quindi, replicato il tedesco.
Quell’ossesso, non lo dimentichiamo, è nato a SestoPusteria, dove porterà la secondaCoppa consecutiva. «È bello che questo successo possa arrivare da un paesino così piccolo – ha dichiarato, infine, Jannik -. Il mio appartamento a Montecarlo non è così grande. Lascerò anche questo Trofeo dai miei genitori». Un anno dopo, i riferimenti sinneriani non sono, tuttavia, cambiati.