Superata in casa dalla Cremonese

Corini festeggia con un successo esterno il debutto sulla panchina grigiorossa. Nemmeno il tempo di far partire il cronometro, che gli ospiti sono passati in vantaggio. Mister Guido Pagliuca, infatti, ha commentato il risultato con in volto la ben visibile amarezza per un ko immeritato, frutto di un episodio rocambolesco nella sua dinamica.
«La dea bendata non è controllabile – ha, quindi, precisato il trainer gialloblùanche, se in realtà, ultimamente stiamo assistendo a delle disattenzioni sui calci da fermo che ci stanno fortemente penalizzando. L’amarezza per questa sconfitta è tantissima. Fa male veder sfumare il lavoro di una settimana per un episodio del genere».
Nonostante quanto mostrato in campo dalle Vespe, il risultato non ha rispecchiato quanto visto. Mastica amaro la squadra di Pagliuca, benché la prestazione si stata positiva. Una volta passati in svantaggio, i campani hanno provato ad alzare il baricentro per ritrovare il pari, sfruttando gli esterni offensivi. Nella ripresa sono calati i ritmi e il gioco si è concentrato, soprattutto, a centrocampo. Ci ha pensato Vazquez a beffare i gialloblù, regalando la prima vittoria a Corini.
La sosta per le Nazionali, seguita dal leggendario blitz al Ferraris contro la Sampdoria, ha consentito alla squadra di recuperare uomini ed energie in vista del complesso match contro una corazzata della Serie B. Dopo l’esonero di Giovanni Stroppa la formazione lombarda è stata affidata alla guida di Eugenio Corini. Intanto, Il Presidente Andrea Langella ha analizzato, nei giorni scorsi, lo splendido momento vissuto dal proprio Club ponendo l’accento sul progetto pluriennale di cui si stanno raccogliendo i frutti.
«Alla base di questi risultati vi è un lavoro che viene da lontano – ha, infatti, ricordato patron Langella -. Grazie ad una squadra neopromossa con ragazzi che nella quasi totalità dei casi hanno un’età non superiore ai 23 anni, mister Pagliuca ci sta regalando, con un lavoro certosino e a tratti maniacale, uno splendido risultato che contribuisce a rendere lo spogliatoio più compatto».
Andrea Adorante, l’eroe della notte di Genova, idolo dei tifosi stabiesi, non ha invece esitato a suonare la carica. L’attaccante si è raccontato di recente alla Gazzetta dello Sport, dichiarando: «L’obiettivo rimane la salvezza, poi se arriverà qualcos’altro sarà tanto di guadagnato. Ho puntato sulla Juve Stabia e all’inizio è stata una scommessa, non avrei mai immaginato di arrivare a tanto».
Ritornando, infine, al Presidente Langella, lo stesso ha evidenziato di aver preso il Club dalle ceneri, riportandolo in linea con i criteri della Covisoc. «Mi sono calato da appena 5 anni in questo ambiente – ha, quindi, dichiarato il massimo Dirigente delle Vespe -. Il calcio sta cambiando al punto che dalla Serie C alla A sono numerose le Società che si affidano a fondi arabi o, più generalmente, internazionali 〈…〉».
«〈…〉 Qui a Castellammare viviamo un calcio romantico, di quelli dove c’è la figura del patron che segue la squadra e fa di tutto per consentirle di rendere al meglio, facendo sì che ognuno sia messo nelle condizioni di meritarsi l’ingaggio pattuito. La Juve Stabia, per fortuna e per merito, con strategie oculate, è riuscita a risalire la china».

*L’Articolo sarà pubblicato nel prossimo numero del Corriere Sportivo di Calabria