Zelensky finisce sotto tiro di un nemico iperbolicamente più potente
Se la Russia gongola per la svolta trumpiana al di sopra di ogni sua più ottimistica aspettativa, le Cancellerie europee ribadiscono la loro solidarietà all’Ucraina. A Mosca il primo a gioire è l’expremier e Presidente Dmitrij Medvedev, oggi al Consiglio di Sicurezza, che nel suo solito stile provocatorio, ha ammesso che per la prima volta Trump ha detto in faccia la verità al pagliaccio cocainomane Zelesky.
In Europa provano a rimettere nel giusto ordine i rapporti di causa ed effetto. «C’è un aggressore che è la Russia e c’è un popolo aggredito che è l’Ucraina – ha dichiarato il Presidente francese Emmanuel Macron a margine della sua Visita di Stato in Portogallo -. Abbiamo fatto bene ad aiutare l’Ucraina e a sanzionare la Russia» ha, quindi, ricordato.
Sostegno anche dal Cancelliere tedesco Olaf Scholz: «Nessuno desidera la pace più dei cittadini ucraini. Ecco perché stiamo cercando insieme la strada per una pace duratura e giusta. L’Ucraina può contare, comunque, sulla Germania e sull’Europa». Solidarietà a Kiev è arrivata anche da diversi Paesi europei. Unica voce fuori dal coro è stata quella del premierViktor Orbán che, alla fine, ha ringraziato Donald Trump.