Sembra sia arrivato l’autunno a Cosenza. Sulle tavole imbandite funghi e caldarroste non dovrebbero ormai mancare. Quelle che, purtroppo, invece mancano sono le vittorie dei LUPI al San Vito-Marulla e si spera che in serata sia la volta buona con la Cremonese di mister Baroni. L’ultimo successo casalingo, infatti, risale al 22 Aprile scorso contro uno Spezia lanciatissimo verso i play-off.
L’arbitro della gara è il signor Antonio Di Martino di Teramo. La pioggia, seppur leggera, che da qualche ora bagna la città, ha incoraggiato molti tifosi a restare in casa, tant’è che sugli spalti non c’è il pubblico che solitamente si è abituati di vedere allo Stadio. Quantomeno, alla fine, i presenti non si saranno persi il debutto del nuovo sponsor sulle maglie. Ma questo è soltanto un dettaglio.
Il Cosenza parte subito a razzo. Non c’è tempo neanche per i convenevoli che già al 3’, su calcio d’angolo battuto da Carretta, Sciaudone serve il goal dell’1 a 0 accompagnato da un boato straripante. La squadra c’è, si avverte sin dalle prime battute. La manovra è fluida e, spesso, viene accompagnata da passaggi precisi con palloni, in realtà, mai sprecati.
La sberla di Chiavari è subito smaltita dalla veemenza con la quale gli uomini di Braglia sono entrati in campo. Sembra quasi un copione recitato a memoria. La velocità dei rossoblù, di fatto, prende il sopravvento su uno statico centrocampo lombardo, che non riesce mai a contenere le sortite dei silani, specie sulle corsie laterali.
Una Cremonese, che fatica ad entrare in partita, viene così annichilita all’11’ dal raddoppio di Revière che, con un perfetto tapin, insacca da pochi passi dopo il piattone di Kanouté. E’ questo il Cosenza che il popolo rossoblù aspettava di vedere da settimane.
Chissà cosa avrà detto Braglia ai ragazzi in una vigilia per certi versi travagliata, perché la squadra, tutto sommato, è sembrata davvero trasformata: mai un’esitazione, mai un’incertezza. Al 37’ è Legittimo (CS), con un tiro da fuori, a sfiorare la terza segnatura. A quel punto lo Stadio ha rischiato di venire giù, se non altro per la straordinaria prova balistica dell’esterno cosentino.
Nella ripresa la squadra si è abbassata di qualche metro, ma il pressing a centrocampo non ha concesso tregua alla Cremonese. Baroni, nello scalpitare dalla panchina, ha provato a scuotere i suoi uomini schierando tutto il potenziale d’attacco, ma nonostante l’azzardo sono stati costantemente aggrediti da un avversario capace di avventarsi su ogni pallone, privandoli della stessa possibilità di ragionare.
Al 52’ è Arini (CR) a creare per i lombardi l’unica occasione degna di nota, colpendo il palo alla destra di Perina (CS). Per il resto la Cremonese non è riuscita mai a sfondare il muro alzato da Capela (CS) e compagni, che si confermano, a differenza di un solo goal di quelli incassati dalla solida difesa beneventana, di essere fra le retroguardie meno perforate del Campionato.
Il tempo, via via, si è consunto senza particolari sussulti, con i lombardi a gestire in modo soporifero la palla ed i LUPI pronti a ripartire cercando di coglierli di sorpresa. Come quando all’85’ Machach (CS), subentrato a Carretta, quasi ci riusciva se non fosse stato per la troppa impulsività ed imprecisione nel calciare solo davanti a Ravaglia (CR), lesto nel respingere.
Un munito dopo, una rocambolesca situazione favorita da un fortuito rimpallo, chiamava Perina (CS) ad un difficile intervento al limite dell’impossibile. Bravo, comunque, a smanacciare la sfera oltre la traversa. Era questo l’atto conclusivo di un incontro completamente dominato e controllato dal Cosenza.
Forse, dopo Cittadella, il miglior Cosenza visto nella stagione. Una squadra che, in ogni caso, si è fatta decisamente attendere. Come certe donne, belle ed eleganti, negli appuntamenti che contano. E, in proposito, ci piace ricordare, in una serata di intense emozioni, la frase dell’ineffabile François De La Rochefoucaulde “se l’attesa attenua le passioni mediocri, aumenta quelle più grandi“. Vero Presidente?
Braglia, tuttavia, lo si è visto gongolare nell’immediato post gara: «La squadra ha fatto una partita fantastica, merito dei ragazzi che hanno voluto vincere. E’ stato bello vederli giocare, tutti con l’atteggiamento giusto. Oggi non si può far altro che esaltare i nostri calciatori. Normale abbassarsi nella ripresa quando gli avversari hanno spinto sull’acceleratore.
L’ingresso di Monaco è stato funzionale alle nostre esigenze. Potevamo anche chiuderla, per fortuna non c’è stata la beffa. Sono un dipendente della società da tre anni, ogni anno c’è sempre un periodo difficile.
A me interessava solo vedere i progressi dei ragazzi, la strada intrapresa è quella giusta. Adesso bisogna solo continuare perchè fermarsi significherebbe gettare all’aria le prestazioni positive. Siamo la seconda difesa del campionato, occorrerebbe ricordarlo un po’ più spesso. Vuol dire che non siamo poi così tanto male».
IL TABELLINO DEL MATCH:
COSENZA: Perina; Bittante, Capela, Idda, Legittimo; Bruccini, Kanouté, Sciaudone; Carretta (71′ Machach), Rivière, Baez (88′ Monaco). A disp.: Quintiero, Saracco, Corsi, Broh, Pierini, Litteri, D’Orazio, Greco, Trovato. All. Braglia
CREMONESE: Ravaglia; Bianchetti, Caracciolo, Terranova, Migliore; Valzania, Castagnetti (71′ Gustafson), Arini (52′ Ceravolo); Soddimo; Ciofani, Palombi (78′ Mogos). A disp.: Agazzi, Volpe, Claiton, Boultam, Deli, Ravanelli, Zortea, Kingsley, Renzetti. All. Baroni
ARBITRO: Di Martino di Teramo (Marchi – Zingarelli). IV UOMO: Camplone di Pescara.
MARCATORI: 3′ Sciaudone, 11′ Rivière
NOTE: serata umida e leggermente piovosa ma gradevole, temperatura di circa 15°C. Presenti 4283 spettatori di cui 14 ospiti (2689 paganti + 1705 abbonati)
Ammoniti: 8′ Kanouté (CS), 33′ Castagnetti (CR), 43′ Caracciolo (CR), 75′ Bruccini (CS), 83′ Perina (CS)
Angoli: 5-4 (pt 3-1)
Recupero: 1′ pt; 4′ st
Foto a cura di Francesco Donato