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Il primo Ministro Naftali Bennett, nella giornata di ieri, è volato a Mosca dove ha avuto un lungo colloquio con Vladimir Putin

Israele ha sempre rifiutato di unirsi alle sanzioni internazionali nei confronti della Russia, sottolineando ancora una volta i forti legami che legano il Paese con Mosca, ma anche con Kiev, per la presenza di nutrite Comunità di immigrati sia russi che ucraini. Ed è in virtù di questa vicinanza con entrambe le parti che Bennett si è offerto di mediare.
Dopo la visita al Cremlino il leader israeliano ha telefonato al Presidente ucraino Zelensky ed è volato a Berlino per incontrare il Cancelliere tedesco Scholz. Il tutto dopo aver sentito anche Macron, a conferma che probabilmente qualcosa si muove. E così, nella delicatissima crisi ucraina, spunta la carta israeliana.
Israele, infatti, è l’unico Paese occidentale che, per ragioni storiche, può vantare relazioni privilegiate sia con Russia che Ucraina, tant’è che a Kiev e dintorni vive una Comunità di circa 50 mila ebrei, fra cui lo stesso Presidente Volodymyr Zelensky. Bennett, prima di recarsi in missione di sua iniziativa ha, comunque, avvisato la Germania, la Francia e naturalmente il suo principale alleato, ossia gli Stati Uniti.