La riunione ha confermato la forte unità del G7 a sostegno di Kiev
I Capi di Stato hanno, quindi, chiesto alle Autorità russe di far luce sulle circostanze della morte di Alexei Navalny, condannando la continua repressione dei dissidenti politici in Russia. C’è stata, inoltre, l’ospitata della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e, naturalmente, del Presidente ucraino Zelensky.
«Ho scelto di essere a Kiev – ha dichiarato la Meloni – perché questo è un pezzo della nostra casa. Credo sia un segnale inequivocabile della nostra intenzione di continuare a sostenere l’Ucraina nella sua battaglia per la libertà, in difesa della democrazia e del diritto internazionale. Dobbiamo fare molto meglio nello spiegare che l’attuale situazione del conflitto è la nostra vittoria».
Ma il G7 di Kiev è servito, soprattutto, a ribadire per smontare la retorica della stanchezza e delle perplessità degli Alleati, elementi che, purtroppo, fanno il gioco di Mosca, senza fare avanzare di un millimetro verso la pace. Il vertice, infine, è stato ‘boicottato’ dal Presidente francese Macron, anche se la Meloni ha giustificato l’assenza «comunicata in anticipo» perché impegnato «in una giornata difficile».
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