Cupo scenario di fantapolitica? No, sono le intenzioni di Donald Trump se verrà rieletto e quelle delle Organizzazioniche si sono coagulate attorno a lui. Uso dell’Esercito contro le prevedibili manifestazioni di Piazza invocando l’Insurrection Actdel 1807 per giustificare lo scavalcamento della legge in base alla quale i soldati difendono l’America solo dalle minacce esterne. Infine, caccia agli immigrati senza documenti (richiedenti asilo compresi) da deportare in massa.
Sono solo queste alcune misure invocate in vista delle Elezioni presidenziali dell’anno prossimo. Che Trump intenda usare il suo (eventuale) secondo mandato alla Casa Bianca, oltre che per compiere vendette a raffica, per governare nel modo più autoritario possibile, completando l’opera di demolizione delle Istituzioni di tutela democratica già iniziata nei suoi primi anni da Presidente è, purtroppo, ormai cosa certa.
«Se da Presidente vedrò qualcuno che mi attacca pesantemente dirò: incriminatelo» ha dichiarato, infatti, il tycoon. In precedenza aveva proposto anche la pena di morte per Milley, da lui accusato di alto tradimento. Tutto alla luce del sole, dunque, come la promessa di una svolta autoritaria. Trump, oltretutto, non ha mai nascosto la sua ammirazione per dittatori come Putin.
Ormai a considerare la democrazia americana a rischio e a sollecitare un risveglio delle coscienze non sono più solo i progressisti, ma anche molti conservatori. Robert Kagan, ad esempio, vecchio falco e amico di Bush, attribuisce la scarsa attenzione dell’America (e del mondo) a questa minaccia di codardia collettiva come la mancanza di una forte volontà popolare nel difendere, appunto, la democrazia liberale.