Lo smart working al momento è previsto fino al prossimo 31 Luglio, ma è in arrivo una proroga almeno da quanto è stato confermato dalla stessa Ministra della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone la quale ha dichiarato: «Sì prevediamo la proroga, per poi arrivare a regime e garantirlo per il 30% del personale, ove sia compatibile con il tipo di mansione che si svolge. È necessario provare ad entrare nell’ottica di una nuova modalità che si basa sul risultato e non tanto sulla presenza fisica». Molti studi, infatti, dimostrano che questa modalità di lavoro porta ad una maggiore produttività. Secondo un sondaggio di Nomisma si è scoperto, inoltre, che il 56% di chi oggi lavora da casa vorrebbe proseguire, anche se magari in forme diverse. Allo stato attuale 7 dipendenti pubblici su 10 lavorano ancora da casa, una media alta tenendo conto che nel computo rientrano anche i dipendenti del sistema sanitario e quelli delle Forze dell’Ordine. Nei giorni scorsi sono stati il Sindaco di Milano Beppe Sala e, soprattutto, il polemico giuslavorista Pietro Ichino ad invocare un rapido ritorno al normale regime di lavoro.

Ma la Ministra Dadone insiste e, anzi, ritiene addirittura eccessive le preoccupazioni sin qui manifestate in determinati ambienti: «Comprendo i timori di alcuni amministratori che si sono trovati a gestire i loro lavoratori in smart working, ma si tratta di una nuova modalità di lavoro che rappresenta una grande opportunità per migliorare la qualità dei servizi resi ai cittadini. Non dobbiamo averne paura, ma sfruttare questo momento di grande cambiamento», ha detto.