Maia Sandu stavolta accoglie la vittoria quasi in punta di piedi. Prima di rivendicare la riconferma per un secondo mandato alla Presidenza della Moldova, aspetta che il distacco sia oramai incolmabile: il 54,6% dei voti contro il 45,4%. Il suo rivale Alexandr Stoianoglo, è accusato di essere ilCavallo di Troia del Cremlino.
«Oggi, cari moldavi, avete dato una lezione di democrazia – sostiene l’europeista convinta -. Nella nostra scelta per un futuro dignitoso, avete garantito una seppur risicata vittoria per il ‘sì’ al referendum di adesione per l’Europa».
Lo scontro, infatti, è stato ancora una volta serrato. Per contrastare la compravendita di voti registrata il 20 Ottobre scorso, grazie ai soldi dell’Oligarca in esilio Ilan Shor, Sandu aveva intensificato la sua campagna sui social e nei villaggi.
La giornata elettorale è stata, comunque, contrassegnata da una massiccia interferenza della Russia, persino con anonime minacce di morte agli elettori. Sandu, tuttavia, è rimasta molto positiva.
«I ladri vogliono comprare i nostri voti e il nostro Paese, ma il potere del popolo è infinitamente superiore» aveva dichiarato. La Moldova è un Paese polarizzato, con una frattura acuita dalla crisi economica.
La percentuale di popolazione favorevole all’adesione è, purtroppo, diminuita nel corso degli ultimi anni. La leader, infine, ha promesso: «I prossimi 4 anni sarò la Presidente di tutti». E, perciò, c’è da crederci.