Lungo il percorso espositivo articolato in15Sale, la mostra racconta la storia di Domiziano in 100opere provenienti da alcuni dei più importanti Musei internazionali ed italiani
Complessa figura di principe e tiranno non compresa dai contemporanei e successivamente dai posteri,che hanno basato il loro giudizio sulle fonti storiche e letterarie a lui, sostanzialmente, avverse. Più recentemente, l’analisi delle fonti materiali, in particolare epigrafiche, ha restituito l’immagine di un Imperatore attento alla buona Amministrazione e al rapporto con l’esercito e con il popolo, devoto agli Dei e riformatore della moralità degli uomini.
Un imperatore che non pretese e non incoraggiò la formula autocratica ‘dominus et deus’, ritenuta da molti la motivazione profonda del clima di sospetti, terrore e condanne a morte sfociato nella congiura nella quale egli perse la vita. La violenta damnatio memoriae che, secondo la drammatica testimonianza di Svetonio e Cassio Dione, avrebbe comportato subito dopo la sua morte l’abbattimento delle Statue che lo ritraevano e l’erosione del suo nome dalle iscrizioni pubbliche, fu in realtà limitata ad alcuni contesti e non trova conferma nel numero di ritratti giunti fino a noi a Roma e in tutto l’Impero.
Il racconto della vita di Domiziano è affidato alle 58opere provenienti dalla mostra di Leiden e alle 36 aggiunte per l’edizione romana. Ritratti in marmo ed in bronzo di personaggi Imperiali e di Divinità, elementi di decorazione architettonica in marmi bianchi e colorati e oggetti di piccole dimensioni in oro e bronzo. L’esposizione, visitabile sino al Gennaio 2023 presso Villa Caffarelli, nuova Sede dei Musei Capitolini a Roma è, inoltre, arricchita da opere della Sovrintendenza romana normalmente non esposte al pubblico.