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Il 1 Marzo 1445 nasce a Firenze Sandro Botticelli

Botticelli pare fosse un soprannome derivato dalla costituzione robusta del fratello Antonio, detto Botticello, oppure da un’alterazione del nome della professione dell’altro fratello, Giovanni, orafo. A Firenze l’orafo, o battiloro, viene chiamato battigello. Ma il nome di battesimo di quello che sarebbe diventato uno tra i più grandi pittori rinascimentali del sacro e del profano, creatore di un nuovo modello di bellezza, era Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi.
La sua culla fu Santo Spirito e le prime dimostrazioni del suo grande talento si ebbero nella bottega di Filippo Lippi, dove fu iniziato alla pittura ed ispirato nello stile, stile che si raffinò anche grazie alle influenze di Andrea del Verrocchio e di Antonio e Piero del Pollaiolo. Fu artista molto amato dai Medici, di cui sposò completamente la visione politico-umanista ed ebbe modo di farsi conoscere in tutta Europa, proprio in virtù delle commissioni che gli accordarono i signori di Firenze.
La sua arte è una magnifica sintesi fra una nuova visione dell’uomo, metaforica e filosofica, che, attraverso la bellezza, l’amore e la grazia, può elevarsi fino al divino ed elementi naturalistici, mitologici e pagani che si combinano in un nuovo canone estetico. Linee eleganti e ondulate, forme aggraziate e morbide, figure femminili alte, sottili, dai capelli biondi sciolti al vento o raccolti in raffinate acconciature sono tra i capisaldi dell’arte botticelliana.
Tra l’altro Sandro amava molto dipingere i capelli, aiutato in ciò dall’abilità nel disegno, acquisita quando aveva fatto l’orafo per un periodo e, per aumentarne la luminosità, usava anche pennellate bagnate d’oro. Autore, tra l’altro, di 2 tra le opere mitologiche più famose al mondo, la Nascita di Venere e la Primavera, commissionate dai Medici. Botticelli realizzò anche ritratti, Madonne col Bambino e i grandi affreschi, le Prove di Mosè e le Prove di Cristo, per la Cappella Sistina a Roma, oltre ad illustrare opere della letteratura, in particolare una novella di Boccaccio e scene della Divina Commedia di Dante Alighieri.
La figura di Girolamo Savonarola ebbe, infine, un forte impatto su Botticelli; i sermoni, gli scritti, la personalità del domenicano, condussero Sandro a un’evidente mutazione spirituale ed artistica, fino a farlo concentrare solo sui temi sacri. L’affacciarsi progressivo di nuovi grandi artisti, come Leonardo prima e Michelangelo poi, lo relegarono a sempre maggior anonimato, povertà e solitudine. Tuttavia, l’artista resta un indiscutibile protagonista del Rinascimento, di cui è stato impareggiabile interprete.