Il medico e atleta perugino per sostenere l’Associazione italiana Sclerosi Multipla
È stata ufficialmente presentata nella Sala Rossa del Comune di PerugiaSwim the Garda, l’impresa sportiva con un fine benefico che ha dell’incredibile. Il medico e nuotatore perugino Marco Fratini tenterà, infatti, di compiere l’intero giro del Lago di Garda a nuoto. Si tratta di ben 147 km in acque libere, una distanza già di per sé da record resa ancor più proibitiva dal fatto che il coraggioso sportivo nuoterà nell’oscurità per alcune notti.
Per riuscire ad evitare le tante insidie del Lago, primo in Italia non solo per grandezza, ma soprattutto per la sua imprevedibilità, sono state valutate con attenzione una lunga serie di fattori, dalle correnti ai venti più probabili in base agli orari, fino alle profondità e alla presenza di affluenti gelidi.
«Da tempo Marco Fratini ci regala emozioni fortissime – ha dichiarato il Sindaco Andrea Romizi -. Quando abbiamo appreso di questa ennesima sfida siamo rimasti di nuovo ammirati per la grandezza dell’obiettivo. Ribadiamo il nostro pieno sostegno e coinvolgimento soprattutto per lo scopo benefico che ancora una volta Marco intende perseguire. Il suo grande attaccamento alla città ci rende ancor più lieti di presentare al mondo le sue imprese».
Fratini si tufferà alle 6:00 del mattino di Venerdì 8 Settembre dal molo del Porto di Salò, in direzione Sanfelice, raggiungendo Desenzano intorno all’ora di pranzo. Quindi in notturna proseguirà verso Bardolino prima e Garda poi, toccando nella giornata di Sabato alcuni approdi del posto. Il medico nuoterà per circa 60 ore senza fermarsi, salvo che per piccole pause che gli permetteranno di alimentarsi.
Questa impresa, tra l’altro, non è stata mai tentata prima da nessuno, perché compiere il periplo del Lago di Garda senza pause, appare quasi impossibile. Anche stavolta, dunque, la motivazione che spinge Marco Fratini a sfidare i propri limiti, è quella di poter raccogliere fondi in favore dell’Associazione Sclerosi Multipla. Un’impresa speciale perché unisce lo sport ed il volontariato, dando un segno concreto del valore di iniziative guidate da volori nobili.