La città toscana ha rievocato le gesta dei fiorentini alle Crociate e del loro ritorno in città nel 1101

La storia affida a Pazzino de’ Pazzi, al ritorno da una crociata nel 1099, le origini dello scoppio del carro. Fu Pazzino, infatti, a riportare alcune pietre focaie del Sepolcro di Cristo con le quali poi a Firenze venivano illuminate le celebrazioni del Sabato Santo.
In un secondo tempo la cerimonia venne spostata alla Domenica ed i fiorentini decisero di costruire un carro trionfale che ancora oggi è scortato fino in Piazza Duomo dagli armigeri del Comune nei tipici costumi.
La forma attuale del carro risale a quella de ‘600. Per tutto l’anno il Brindellone resta in un apposito deposito di Via il Prato ed il giorno di Pasqua arriva al Duomo trascinato da 4 buoi, ripuliti e agghindati per la festa.
Nel corso della giornata odierna sarà possibile, invece, visitare la Galleria degli Uffizi ed il Giardino di Boboli aperti in via straordinaria per Pasquetta, oltre alla Cappella Brancacci interessata da un cantiere di restauro diagnostico che non impedirà di osservare da vicino l’affresco di Masaccio e Filippino Lippi.
Oltretutto è proprio oggi, 18 Aprile, che ricorre l’anniversario della morte, avvenuta nel 1504, di Filippino Lippi. Figlio dello ‘scandalo amoroso‘ fra due ecclesiasti, fu molto amato dal popolo per il suo carattere solare e per il talento che gli era universalmente riconosciuto.
Fu allievo di Sandro Botticelli, anche se fra i due si stabilì un rapporto umano che andò oltre la collaborazione artistica, poiché Sandro gli fu maestro e padre putativo.

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