Già 150 i casi e rischio di contagio per i maiali

«Quello che sta succedendo va trattato come un’emergenza, altrimenti non ne usciamo». Il Direttore del Consorzio Prosciutto di Parma Stefano Fanti, lo dice senza mezzi termini: «La preoccupazione c’è, la paura per la peste suina qui è forte».
Il problema del virus che dal 7 Gennaio 2022 ha fatto scattare l’allarme per il comparto suinicolo italiano, non riguarda la salute dell’uomo, che non può essere contagiato, ma quella sul futuro di Aziende e famiglie. Negli ultimi mesi il cuore della Food Valley di Parma, purtroppo, è sotto attacco.
In Emilia Romagna i casi sono ormai diventati 150, specie tra Piacenza e Parma, e crescono le segnalazioni ai confini, per esempio in Liguria. Dopo gli ultimi ritrovamenti, il 17 Aprile scorso l’Unione Europea ha pubblicato di conseguenza un nuovo regolamento che amplia le zone soggette a restrizione.
Questo significa che circa 15 Stabilimenti specializzati in salumi, ora non potranno più esportare, ad esempio, in Canada e il problema, tuttavia, continua ad estendersi per tutto il comparto dei prosciutti di eccellenza italiana. Per fortuna il mercato principale, che è quello degli Stati Uniti, permette ancora l’import di prodotti stagionati.