Accadde il 24 Febbraio del 1299. Si tratta di una perfetta sintesi dell’architettura civile trecentesca fiorentina ed è, insieme al Bargello, il Palazzo laico più antico della città

Da oltre 700 anni questo colosso domina Firenze e si può dire che sia nato proprio in ‘pancia’ a questa, visto che è costruito in pietraforte, il classico materiale dell’edilizia nostrale che si estraeva in grandi quantità dalle vicine cave di Boboli e di Costa San Giorgio.
Nato da un progetto di Arnolfo di Cambio per il Palazzo dei Priori (i governanti la città) fu edificato sull’Area dove un tempo sorgeva il Teatro della città romana di Florentia, i cui resti sono ancora visitabili nei sotterranei del percorso museale. Per costruire la struttura furono sfruttate le fondamenta degli edifici preesistenti.
Nel XV° secolo, in piena epoca medicea, prese il nome di Palazzo della Signoria, nome col quale è ancora identificato e nel secolo successivo fu ribattezzato Palazzo Ducale. Ma è solo dal 1565, cioè da quando il Granduca Cosimo I° trasferì la corte a Palazzo Pitti, che lo si può definire Vecchio.
Da allora non è certo andato in pensione, poiché dal 1865 al 1871, ai tempi di Firenze capitale, ha ospitato il Parlamento del Regno d’Italia e ancora oggi i suoi locali sono Sede del Governo cittadino, oltre che di un apprezzato Museo dal fascino tutto rinascimentale. Della sua storia resta solo il dubbio sulla data precisa della posa della prima pietra, le fonti storiografiche sono infatti in dubbio fra il 22 e il 24 Febbraio del 1299, ma in fondo poco importa.