I cambiamenti che nel corso degli anni hanno interessato il gioco del calcio rivelano, secondo una ricerca pubblicata su Royal Society Open Science, alcuni aspetti che si sono ormai consolidati: i risultati di gare sempre più prevedibili ed il fattore campo diventato meno determinante
Non si è trattato, ovviamente, di sperimentare gli sviluppi di un nuovo videogioco, ma di analizzare i dati emersi da uno studio effettuato da un sistema computerizzato, che hanno messo in evidenza la prevedibilità dei risultati di una squadra vincitrice di vari match, che nel 75% dei casi non è sfuggita alla regola dell’attendibilità delle previsioni mostrando, oltretutto, come gli obiettivi dei Clubpiù ricchi, ossia quelli che hanno la possibilità di schierare in formazione giocatori più forti, siano ancora più scontati sul piano delle valutazioni riguardanti il rendimento agonistico.
Ma c’è dell’altro, in quanto nel calcio moderno giocare fra le proprie mura amiche non si tradurrebbe più in una condizione di vantaggio rispetto all’avversario, poiché «L’aumento dei giocatori stranieri, il fatto che viaggiare e seguire la propria squadra del cuore sia più semplice, sono solo alcuni dei motivi che spiegano questo trend discendente» scrivono, infatti, gli esperti. Tuttavia, questo aspetto, è ormai noto da tempo, almeno per gli addetti ai lavori che con continuità seguono l’andamento dei vari Campionati, al di là del fattore lockdownche, comunque, nella ricerca non è stato tenuto in considerazione.
E allora ci si chiede come mai è ancora possibile far pesare, sul piano delle strategie o dei moduli da adottare (4-4-2 o 5-3-2), l’importanza di certe scelte. Nel calcio moderno, è risaputo, la ‘chiusura degli spazi‘ è diventata la vera discriminate per impedire agli attaccanti di trovare la via del goal. Il gioco spesso risulta monotono, accompagnato da troppi passaggi cosiddetti ‘in orizzontale‘, che benché rafforzino il possesso palla, lasciano poche soluzioni al servizio delle punte centrali.
Poche, in ogni caso, sono le squadre in Europa che prediligono l’attacco in verticale. Fra queste, sicuramente il Liverpooldi Jurgen Kloop. Si direbbe, dopo l’estasi del Barcellona di Pep Guardiola con il suo tiki-taka asfissiante, sia tornado di moda il calcio delle ‘ripartenze‘ (meglio conosciuto come ‘contropiede all’italiana‘) che, oltre a sfruttare le corsie laterali, tenta di sorprendere le difese avversarie con incursioni basate su velocità altamente sostenuta.