«Fratelli e Sorelle, stanotte l’amore cambia la storia»
Con queste parole Papa Francesco ha chiuso l’Omelia di ieri celebrata nella Basilica di San Pietro. «Noi in che Dio crediamo? Nel Dio dell’incarnazione o in quello della prestazione? – si è chiesto il Pontefice durante le sue riflessioni sul Natale -. Sì, perché c’è il rischio di vivere il Natale avendo in testa un’idea pagana di Dio, come se fosse un padrone potente che sta in cielo. Un Dio che si sposa con il potere, con il successo mondano e con l’idolatria del consumismo».
«Ma non è così – ha ricordato Papa Francesco -. Lui è nato per tutti, durante il censimento di tutta la terra. Guardiamo, dunque, al Dio vivo e vero che sta al di là di ogni calcolo umano, che ci rispetta al punto da permetterci di rifiutarlo. Perché gli interessa tutto di noi, perché ci ama sino a ritenerci più preziosi di ogni altra cosa. Sì, Cristo non guarda i numeri, ma i volti».
Sono stati, oltretutto, 6.500 i fedeli che hanno trovato posto all’interno, gli altri, in Piazza, hanno seguito la celebrazione dai maxi schermi. Oggi, Lunedì 25 Dicembre, giorno del Santo Natale, alle 12:00, il Pontefice rivolgerà la sua benedizione Urbi et Orbi a tutto il mondo cattolico, affacciandosi dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro.