La mini serie andrà in onda a partire dall’11 Ottobre

Nel racconto non c’è alcuna prosopopea, anzi, quasi fino alla fine rimane la storia di ragazzi qualsiasi, incredibilmente qualsiasi, simpatici e sfigati ragazzi di provincia, per l’esattezza di Pavia, che si sbracciano, attraversano umilianti bocciature a Scuola, delusioni sentimentali, prese in giro, scetticismi di ogni genere da parenti e amici. La differenza la fanno perché ci credono.
A metà della quinta puntata, infatti, c’è ancora la Mamma che massacra il giovane Max Pezzali perché ha abbandonato l’Università e ora vorrebbe mollare il lavoro di autista alla Croce Rossa solo perché a Milano un signore molto preveggente di nome Claudio Cecchetto ha visto in un provino di una canzone intitolata Non me la menare, un possibile futuro radioso.
Ma prima dell’incontro fatale succede di tutto, anzi non succede niente, se non scaramucce e divertenti storielle di ragazzi. E questo è il bello. Pezzali prima da solo, poi insieme a Mauro Repetto, cercano di farsi strada. Si arrangiano, si barcamenano, ma hanno una visione, contro tutto e tutti e si batteranno per imporla. La serie Hanno ucciso l’uomo ragno in onda su Sky, è una storia godibilissima e di questo va dato atto a Pezzali, che ha seguito in ogni momento la realizzazione del progetto.