Il 3 Settembre 1588 iniziano le attività di un Istituto leader nel Settore della conservazione delle Opere d’Arte
Il Granduca Ferdinando I°, volendo realizzare in San Lorenzo una grande Cappella che conservasse le spoglie dei Medici (Cappella dei Principi), fondò nell’ex Convento di San Niccolò una manifattura di opere in pietre dure, che servisse al duplice scopo di formare maestranze specializzate e di realizzare gli intarsi e le lavorazioni marmoree nell’arte del prestigioso ‘commesso fiorentino’ che, a differenza del mosaico, non usa tessere geometriche, ma intaglia pezzi più grandi, creando un disegno figurato.
Questa manifattura si unì a quelle già esistenti nel Palazzo del Casino di San Marco, a formare il nucleo originario dell’Opificio. Da allora l’attività dell’Istituto è proseguita nei secoli, grazie alla grande qualità delle realizzazioni e all’estensione delle funzioni, anche a quelle di restauro. L’Opificio attuale è figlio, però, di un evento catastrofico, ossia l’alluvione del 1966. L’esondazione dell’Arno, infatti, mise in serio pericolo il Patrimonio artistico fiorentino e molte Opere d’Arte furono sottoposte al sapiente restauro del Laboratorio Restauri della Soprintendenza delle Belle Arti.
L’unione nel 1975 fra il vecchio Opificio ed il Laboratorio Restauri, costituì l’attuale assetto dell’Istituto. Oggi l’Opificio vanta diversi restauri di rilevanza nazionale ed internazionale, una Scuola di Alta Formazione di valore mondiale ed anche un importante Museo che ne rispecchia la secolare attività. Stamani, alle Cappelle Medicee, è stata deposta una Corona d’Alloro sulla tomba di Ferdinando I°, in occasione dell’anniversario della fondazione dell’Opificio.