Un tracciato che da Roma arriva a Brindisi

Non c’è Via, infatti, come l’Appia, la regina viarum come la definì il poeta Stazio nel I° secolo d.C., che racconti il genio ingegneristico dell’Antica Roma, le connessioni tra l’Italia e il resto del Mediterraneo, il rapporto tra il passato e il presente.
Ora questo capolavoro che si allunga per mille chilometri è entrato ufficialmente nella lista del Patrimonio mondiale dell’Umanità, iscritta dal Comitato Unesco riunito, dunque, a Nuova Delhi. A portare al successo la candidatura, promossa direttamente dal Ministero della Cultura, un lavoro di squadra come lo ha, appunto, definito il Dicastero di Via del Collegio Romano.
«Un punto di partenza – ha dichiarato il Ministro Sangiulianol’ingresso nella lista Unesco che ora inizia una grande opera di valorizzazione con le Amministrazioni locali perché si trasformi in un’occasione di sviluppo socio economico per le tante comunità che vivono su questi territori».