Incertezza nei sondaggi, battaglia sino all’ultima scheda
Circa 77 milioni di americani hanno già votato, di persona o per posta. Oggi molti altri andranno alle Urne, in un’elezione che sarà certamente storica, qualunque sia il risultato. Uno scontro apocalittico, quasi esistenziale. Harris ha definito Trump una minaccia per la democrazia e, nei giorni passati, ha sposato l’idea che il suo rivale debba essere definito «fascista», anche se alla vigilia del voto ha quasi del tutto evitato di menzionarlo per nome.
Ha promesso, invece, di risolvere i problemi cercando un terreno comune fra gli americani, al di là delle divisioni, spiegando che gli elettori «vogliono una visione ottimistica, speranzosa, patriottica per il futuro». Il messaggio finale di Trump è stato quello di «salvare l’America» e di «liberarla»: «Kamala l’ha rotta, io l’aggiusterò» ha detto il tycoon. Gli americani, infatti, vogliono il cambiamento. Vincerà le elezioni il candidato che riuscirà a convincerli di poterlo realizzare.
Gli occhi sono puntati sulla Pennsylvania, che con i suoi grandi elettori potrebbe rivelarsi il più decisivo degli Stati ancora in bilico. Dopo averla attraversata ieri, Harris passerà la giornata di oggi a fare interviste radiofoniche. Anche Trump, dopo una tappa in North Carolina, ha fatto alcuni comizi in Pennsylvania. «Ho aspettato questo momento per 4 lunghi anni, ora manca un solo giorno – ha detto l’ex Presidente -. Se vinciamo in Pennsylvania ce l’abbiamo fatta».