«Si celebra l’anniversario della nascita della nostra Repubblica. Lo faremo in una atmosfera in cui proviamo nello stesso tempo sentimenti di incertezza e motivi di speranza. Stretti tra il dolore per la tragedia che improvvisamente ci è toccato vivere e la volontà di un nuovo inizio». Ha iniziato così il suo intervento il Presiedente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Festa Nazionale della Repubblica che si è svolta nei Giardini del Quirinale con il concerto dedicato alle vittime del Coronavirus. L’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, infatti, diretta dal maestro Daniele Gatti, ha eseguito musiche di Mozart, Pärt, Vivaldi, Puccini, Webern e Bach.
Dopo l’esecuzione dell’Inno di Mameli, il Presidente ha rivolto un messaggio ai telespettatori. Il Concerto è stato trasmesso in diretta sui canali RAI e in streaming sul sito del Quirinale senza, ovviamente, la presenza di pubblico. «La nascita della Repubblica, nel 1946, segnava anch’essa un nuovo inizio – ha poi continuato il Capo dello Stato – in cui si sono superate divisioni che avevano lacerato il Paese, per fare della Repubblica la casa di tutti, sulla base dei valori di libertà, pace e democrazia».
Nella giornata odierna, inoltre, il Presidente si recherà in visita a a Codogno, uno dei luoghi simbolo della pandemia, per rendere ancora una volta omaggio a tutte le vittime e per attestare il coraggio mostrato dagli operatori sanitari nell’affrontare la difficile emergenza. «Siamo orgogliosi di quanto hanno fatto tutti gli operatori della sanità e dei servizi essenziali – ha ulteriormente ribadito Mattarella – che spesso, rischiando la propria salute, hanno consentito all’intera nostra Comunità nazionale di respirare mentre la gran parte delle attività era ferma. Siamo grati ai Docenti per la didattica a distanza, agli Imprenditori che hanno riconvertito in pochi giorni la produzione per fornire i beni che mancavano per la sicurezza sanitaria, alle donne e agli uomini delle Forze dell’Ordine, nazionali e locali, alla Protezione Civile, ai tanti volontari che hanno garantito la sicurezza ed il sostegno ai cittadini. Adesso dipende anche da noi – ha infine concluso -. Dipende dalla nostra intelligenza, dalla nostra coesione, dalla capacità che avremo di decisioni efficaci, ma sono convinto che insieme ce la faremo».