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Giovedì 4 Aprile alle ore 20:30 presso il Teatro Rendano di Cosenza la storia di Peppino Impastato nella rappresentazione dell’Associazione Culturale Artiamo. L’Associazione nasce per divulgare e realizzare iniziative idonee a promuovere e valorizzare la cultura e l’arte teatrale. Dietro I Tuoi Passi, la storia di Peppino Impastato è scritto ed interpretato dagli stessi fondatori dell’Associazione ed è uno spettacolo carico di momenti emotivi ed evocativi.

«Raccontare in teatro vicende come questa, di questa complessità e così emozionante è sempre difficile – dice il regista Massimo Natale soprattutto quando precedenti illustri come il film “I Cento Passi” di Marco Tullio Giordana ci hanno descritto questa vicenda con una forza ed una chiarezza sorprendenti. Ed allora , questa volta, abbiamo voluto sottolineare un aspetto di questa vicenda: l’incomunicabilità. Gli ostacoli nati nei rapporti tra famigliari, nei rapporti con la gente, con i paesani. E’ per questo che il nostro palco lo abbiamo voluto pieno di ostacoli, di barriere, di impedimenti. Perché Peppino si è dovuto muovere, nella vita, tra ostacoli spesso invisibili ma non per questo meno efficaci. Ostacoli che lo hanno piano piano isolato».

La straordinaria interpretazione degli attori di Artiamo è un atto d’amore verso un personaggio che ha lasciato alla storia, a tutti i siciliani, e all’Italia stessa una testimonianza esemplare di lotta contro la mafia. Una trasposizione teatrale che si spera possa contribuire a salvare dalle ingiurie del tempo e dall’oblio della memoria, grandi uomini come Peppino Impastato, il cui ruolo, sulla scena, è interpretato dal bravissimo Francesco Basile

La Trama 

A Cinisi, paesino siciliano schiacciato tra la roccia e il mare, nei pressi dell’aereoporto, pochi passi separano la casa di Peppino Impastato da quella del boss locale. Peppino, fin da piccolo curioso, nel 1968 si ribella come tanti giovani al padre. Ma in Sicilia la ribellione diventa sfida alle “regole” della mafia. Peppino, però, non cede e si batte con coraggio insieme ai suoi compagni contro una cultura mafiosa accettata e coperta.

Dopo varie ribellioni fonda Radio Aut che infrange il tabù dell’omertà e con l’arma del ridicolo distrugge il clima riverenziale attorno alla mafia. Durante le trasmissioni radiofoniche il giovane Peppino affronta la mafia e la sua cittadina chiamandola “Mafiopoli”.

Il clima per lui si fa pesante. Il padre cerca di farlo tacere, la madre e il fratello sono solidali con lui. Quando arriva il 1977, Peppino si presenta alle elezioni comunali. Due giorni prima del voto lo fanno saltare in aria sui binari della ferrovia con cinque chili di tritolo. Al funerale di Peppino parteciperanno migliaia di persone, scossi dell’accaduto e intenzionati a seguire le sue orme.

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