Per gli under 30 l’occupazione stabile resta un miraggio

Li hanno definiti choosy, esigenti, ma anche bamboccioni. Sono stati invitati ad alzarsi dal divano e andare a lavorare nei campi. Ma la realtà con cui i giovani italiani si scontrano ogni giorno è fatta di lavori sottopagati, contratti precari e abuso di tirocini. E così negli ultimi 2 anni in 100 mila hanno fatto i bagagli e sono fuggiti dall’Italia.
Nonostante il record di occupazione sia al 62,2%, registrato a Luglio e trionfalmente rivendicato dal Governo Meloni, questo non è ancora un Paese per giovani. Peccato che in un sistema che glorifica il sacrificio e la gavetta a tutti i costi, retribuzioni da pochi euro l’ora e lavoro in nero siano spesso la normalità.
Nemmeno l’istruzione universitaria è però una garanzia di successo. Il numero di laureati, infatti, è inferiore ad altri Paesi europei, ma comunque troppo alto per essere assorbito dal mercato. L’Italia, oltretutto, è l’unico Paese in cui Millennials e Generazione Z guadagnano meno dei propri genitori, mentre il costo della vita continua, maledettamente, ad aumentare.