È un caso di evoluzione letale della Russia in guerra. La situazione base era questa: nei depositi militari di Mosca giacevano migliaia di cosiddette bombe stupide di epoca sovietica, che in teoria devono essere trasportate dai bombardieri sopra al bersaglio e fatte cadere sulla testa dei soldati nemici secondo la legge di gravità.
Fino a metà Dicembre non erano servite a nulla, perché i piloti russi si sarebbero esposti al rischio di essere abbattuti se avessero tentato di gettarle sulle città ucraine. Per tutta la prima fase dell’invasione le cataste di ordigni preparate in caso di una guerra convenzionale sono rimaste nei magazzini sparsi per la Russia.
Poi, però gli ingegneri di Mosca si sono ricordati che esiste un modo, già usato da molti eserciti e soprattutto da americani e israeliani, per aggiornare le bombe stupide e trasformarle in armi nuove e più pericolose. «I russi ci hanno messo più di un anno, abbiamo cominciato a vedere i loro test sul campo contro le posizioni ucraine nel marzo 2023, ma erano prove fallimentari. Poi ci hanno lavorato e da metà dicembre riescono a lanciarle come intendevano» ha spiegato Mykola Bieliskov, analista militare di un think tank di studi strategici a Kiev.