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In occasione del 75° anniversario della Repubblica Italiana, si è svolto nel Cortile d’Onore del Palazzo del Quirinale il concerto in onore del Corpo diplomatico accreditato presso lo Stato italiano

Ad eseguirlo l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta dal Maestro Jakub Hrůša. Il programma ha previsto musiche di compositori europei dedicate all’Italia (Britten, Berlioz, Mendelssohn, J. Strauss, Martinu, Cajkovskij) e una performance di Roberto Bolle che si è esibito con Virna Toppi. Il concerto è stato aperto dal saluto del Presidente Mattarella, il quale ha ringraziato i musicisti e gli artisti intervenuti alle celebrazioni.

«Il progresso realizzato dalla Repubblica Italiana in questi settantacinque anni è stato straordinario – ha esordito il Capo dello Stato nel suo intervento -. Ci ha accompagnato una condivisione di valori e di prospettiva con le numerose Nazioni con le quali abbiamo cooperato. La concezione di un bene comune, più importante di ogni particolarismo, ci ha portato ad essere convintamente parte della Unione Europea, elemento imprescindibile della nostra stessa identità nazionale».

Non poteva, certo, mancare un diretto riferimento alla pandemia: «La terribile esperienza vissuta e dei suoi effetti ha reso evidente la profonda interdipendenza dei destini dei nostri popoli – ha, infatti, ribadito il Presidente -. Soltanto efficaci forme di coordinamento si sono dimostrate utili per contrastarla e sconfiggerla».

Un passaggio significativo ha, poi, riguardato i notevoli passi in avanti fatti con i vaccini, grazie ai quali si inizia a intravvedere la luce in fondo al tunnel: «Questa cooperazione è chiamata a sostenere le opportunità offerte da una nuova stagione di ripresa e rinascita, civile ed economica – ha detto, inoltre, Mattarella -. Un nuovo inizio per una Comunità internazionale che voglia affrontare con successo le sfide della sostenibilità dei modelli di vita e della lotta alle disuguaglianze».