Amato e odiato già quando era Superiore dei Gesuiti
La capacità di sfuggire alle categorie del Progressismo e del Conservatorismo, con una personalità dominante in grado di suscitare ammirazione convinta, ma anche ostilità viscerale. Le caratteristiche del Papa sono, infatti, radicate nella sua biografia, e non si può capire Francesco se non si conosce Bergoglio.
Nato da una famiglia migrata dall’Italia, ha trascorso quasi tutta la sua vita nella Capitale argentina. Perito chimico, ha accarezzato l’idea di studiare medicina, ma alla fine ha, poi, optato per il Sacerdozio. È il 1958 quando entra nella Compagnia di Gesù. Famiglia e Quartiere popolari gli hanno impresso l’attenzione per la devozione popolare.
Personalità riservata, non gli è mai mancata né la curiosità intellettuale né l’intraprendenza. «Il mio modo Autoritario e rapido di prendere decisioni – confessò un giorno al Direttore di Civiltà CattolicaAntonio Spadaro – mi ha portato ad avere seri problemi e ad essere accusato di essere Ultraconservatore».
Discreto e a tratti timido, Bergoglio si farà notare per l’impegno a favore degli ultimi. La sua idea fu quella di una Chiesa missionaria, «Ospedale da campo» come amava definirla. Ha governato, nel corso degli anni, con piglio sicuro, sino a giungere malvolentieri a Roma, non amado l’ambiente Vaticano, tant’è che non dormirà mai in una delle numerose Case dei Gesuiti.