Sono storie di libertà negate, di soprusi, di violenza di genere quelle raccontate da Basera, Hafiza, Ferishta e Saleha, le quattro giovani donne afghane che l’Amministrazione comunale cosentina ha voluto invitare nella Sede municipale
Hanno portato le loro esperienze e le loro testimonianze nella Casa comunale perché fossero conosciute dal mondo della Scuola, rappresentato da una delegazione di studenti degli Istituti Superiori della città, con le loro insegnanti. Storie di donne è il titolo dell’iniziativa che ha visto la partecipazione del Sindaco Franz Caruso.
E così, in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna, hanno dato il loro importante contributo all’iniziativa la Consigliera delegata alla Cultura Antonietta Cozza che l’ha coordinata e curata insieme al delegato del primo cittadino all’Istruzione, il Consigliere Aldo Trecroci.
Aprendo la giornata, il primo cittadino ha rivolto una prima riflessione ai giovani studenti seduti nel Salone di Rappresentanza di Palazzo dei Bruzi: «Oggi è significativa la vostra presenza – ha detto il Sindaco – perché rappresentate il futuro di questa città che deve essere un futuro solidale che elimina le discriminazioni e le differenze».
Subito dopo, i toccanti racconti di Basera Muzaffari, Hafiza Mohebi, Ferishta Sardary e Saleha Yaqubi, attiviste del Jesuit Refugee Centerdove lavoravano come docenti di inglese in alcune Comunità rurali a Norddi Kabul. Insegnavano, in particolare, a donne e ragazzi, e per questo motivo sono state inserite nella black list dei talebanie perseguitate per il solo fatto di dedicarsi all’istruzione.