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La battaglia si concentra sulla proposta di diminuire il numero degli stranieri

La prima reazione alle dichiarazioni di Gabriele Gravina è sì politica, ma arriva dall’interno del calcio. Vale a dire da quella Lega di Serie B il cui Presidente Mauro Balata ha già annunciato la propria candidatura alla Presidenza Federale in contrasto con Gravina ed in accordo con la Lega di Serie A.
Riguardo all’obbligo di impiegare i giovani, Gravina ha spiegato che «ci sono Leggi Nazionali e Internazionali che impediscono di imporre scelte. È un fatto culturale e passa attraverso alcuni numeri, abbiamo il 42-43% di giocatori selezionabili ma, al di là di questo dato, stiamo resistendo strenuamente alla richiesta di tesserare extracomunitari e questo implica attacchi politici molto forti».
A stretto giro di posta è arrivato, però, il Comunicato Stampa di replica: «La Lega B chiarisce che la richiesta di tesseramento di un extracomunitario direttamente dall’estero è parte di un progetto tecnico complessivo che prevede, tra l’altro, rispetto al passato, un contingentamento effettivo del numero di stranieri militanti nel Campionato di Serie B. Ciò, contrariamente, a quanto affermato dal Presidente Gravina».
Insomma, è uno scontro frontale che presuppone un avvicendamento degli incarichi dopo la sonora sconfitta ad Euro 2024. Gravina, intanto, non si dimette, ma ancora non sa se si ricandiderà alla presidenza della Figc, sebbene chiarisca implicitamente che l’alternativa non possa essere calata dall’alto, senza la benché minima condivisione.