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Il 2 Maggio 1519 muore Leonardo da Vinci l’uomo che rivoluzionò l’arte e la scienza

Impossibile, infatti, esaurire la figura di Leonardo in qualche singola definizione o aggettivo: inventore, pittore, architetto, scienziato, scenografo, musicista e scrittore. Leonardo è sempre qualcosa in più rispetto a quanto si crede di conoscere di lui, nonostante numerosi ed autorevoli studi che ne hanno illustrato aspetti, creazioni, invenzioni e capacità.
Studi che non si esauriscono mai, perché ogni volta la sua genialità riserva straordinarie sorprese. Nato sulle colline di Vinci, ad Anchiano, dove ancora oggi è possibile visitarne la casa natale, Leonardo è figlio naturale del notaio Ser Piero e di una giovane donna del luogo, Caterina di Meo Lippi.
Si tratta di una figura a sua volta affascinante, tanto che, tra le varie teorie in merito, secondo il padre della psicanalisi Sigmund Freud, la Gioconda rappresenterebbe proprio l’immagine onirica di Caterina stessa.
Fin da piccolo, Leonardo dimostra una fantasia ed una curiosità fuori dal comune e ben presto inizia a disegnare. Il padre, che secondo il Vasari aveva già lavorato a Firenze, riconosce il talento del figlio e lo introduce alla Bottega d’Arte più importante del periodo in città, quella del Verrocchio.
In poco tempo domina molteplici tecniche e discipline, inventandone anche di nuove, tanto che il Verrocchio abbandona la pittura quando si accorge che non potrà più superare l’allievo. A Firenze resterà poi molti anni.
La molla che lo spinge a confrontarsi con i molteplici mondi della scienza e dell’arte, è un divorante desiderio di conoscenza, da esaudire solo attraverso lo studio e la comprensione di quanto ci sia di utile ed affascinate nella natura, per penetrarne i segreti e metterli al servizio dell’uomo.
Da autodidatta, studia anatomia, ingegneria, architettura e latino. Celebre per la scrittura speculare, da sinistra a destra (iniziando spesso a scrivere dall’ultimo foglio per arrivare al primo), Leonardo ha l’abitudine, per divertimento, di inventare frasi in codice, anagrammi e rebus che lo rendono pioniere dell’enigmistica.
Si dice anche che sia un abile barzellettiere, tant’è che è uno dei primi scienziati ad operare con un criterio che si avvicina al vero metodo scientifico di Galileo. Nei suoi codici ritroviamo rigore e intuizioni stupefacenti, anche per gli scienziati odierni.
Impossibile sintetizzare qui opere, invenzioni, intuizioni del genio leonardesco. Un’anima del mondo che ama sperimentare e che lascia in molti luoghi una grande impronta, dalla Firenze medicea, alla Lombardia sforzesca, fino alla Francia di Francesco I°, dove concluderà i suoi giorni.
La sua vita privata è un altro dei temi che ha sempre suscitato ipotesi, indagini e ricerche speculative, a partire dalla figura di Gian Giacomo Caprotti, detto il Salaì. Una curiosità riguarda il padre, che quando scompare, nel 1504, non lo rende erede e così si trova a scontrarsi, anche per vie legali, con i fratelli, per via dell’illegittimità della sua nascita.
Quando l’eredità verrà liquidata, Leonardo ne sarà comunque escluso. Dopo la caduta a Milano di Ludovico il Moro ed un periodo romano, viene invitato ed accolto con molti onori dal Re di Francia, dove si stabilisce nel Castello di Cloux.
A Francesco I° Leonardo vende, per 4 mila scudi d’oro, 2 anni del suo stipendio, la celebre Gioconda, ritratto che aveva iniziato a Firenze ed al quale aveva lavorato saltuariamente fino al 1506 e che non ha mai considerato finito.
Alla sua morte, viene sepolto nella Chiesa di San Florentin presso Amboise, lasciando all’umanità un’eredità inestimabile di conoscenze e capolavori. Non a caso rappresenta una vera e propria icona enigmatica che affascina universalmente da secoli, diventando anche protagonista della cultura di massa.