In una sfida storica, l’ora cruciale di mister Spelletti

L’ultima volta che li abbiamo messi sotto è lontana 13 anni, all’Europeo 2012 con Cesare Prandelli in panchina e una doppietta di Balotelli. Kean, che a Mario è spesso accostato, sogna una notte da eroe come allora. Perché siamo entrati nell’anno delle qualificazioni Mondiali, la nostra ossessione. L’incrocio pericoloso con la Germania orienterà il nostro viaggio verso l’America.
Se perdiamo, a Giugno ci aspettano Olanda e Norvegia. «La squadra è cresciuta. I ragazzi sono vogliosi e fiduciosi» ammette Spalletti. Perdere contro la Germania riaprirebbe vecchie ferite e ci farebbe tornare nel tunnel nero dell’incertezza. Retegui, intanto, ha lasciato il ritiro tenendosi la coscia destra. L’Italia deve assolutamente partecipare ai prossimi Mondiali di calcio. Deve farlo per forza. Abbiamo già saltato le ultime edizioni e sarebbe mortificante restare a casa anche stavolta.
Spalletti ha l’incarico di portarci a giocare negli Stati Uniti, in Canada e Messico. È questo il motivo per cui, da stasera in poi, la sua Nazionale non può più sbagliare. È chiaro a tutti che battendo la Germania nel doppio confronto, gli azzurri verrebbero inseriti nel Girone di qualificazione con Slovacchia, Irlanda del Nord e Lussemburgo. Un percorso oggettivamente molto più agevole di quello che, invece, ci toccherebbe in caso di sconfitta.