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L’estate al mare degli italiani ai tempi del Coronavirus si annuncia al quanto difficile ed intrisa da una rigida serie di regole, almeno secondo le indicazioni del Rapporto elaborato dell’Istituto Superiore di Sanità. La distanza di 1 metro si dovrà mantenere anche in acqua, ma soprattutto in spiaggia, a meno che non si faccia parte dello stesso nucleo familiare. Distanziamento che, comunque, dovrà essere osservato anche dai bambini.

L’elenco delle presenze, inoltre, sarà custodito dai gestori di Lidi per almeno due settimane, in modo da poter individuare le persone in caso di contagio. Le regole di comportamento andranno evidenziate su cartelloni e locandine, con traduzione per i bagnanti stranieri. Accessi e spostamenti in spiaggia saranno regolamentati «anche con percorsi dedicati», mentre le attrezzature dovranno «garantire in ogni circostanza il distanziamento interpersonale». Per quanto riguarda le norme di igienizzazione e sanificazione, le pulizie dovranno essere frequenti, specie se si tratta di sdraio, lettini, attrezzature galleggianti, servizi, cabine ed aree comuni.

Per le spiagge libere, invece, l’Istituto affida a Sindaci e Comuni la gestione ed il controllo delle coste. Infatti, nel Protocollo è scritto che saranno «Sindaci ed Enti locali competenti a dover applicare ogni adeguata misura volta a garantire condizioni di riduzione dei rischi e, ove necessario, a definire attività di vigilanza». Ovviamente, anche in questo caso, si parla di regolamentazione degli accessi, distanziamento e sanificazione.

Tuttavia, il Presidente dell’ANCI, nonché Sindaco di Bari, Antonio Decaro ha espresso, con tono polemico, le sue perplessità. «Qualcuno decide regole complicate senza coinvolgerci e poi scarica su noi Sindaci la responsabilità dell’applicazione. L’ISS affida a noi il compito impossibile di far rispettare, sulle spiagge libere, le nuove regole del distanziamento». Poi, rivolgendosi a Brusaferro, dichiara: «ci aiuterà lui a misurare il metro e mezzo tra una sdraio ed un telo da mare. Scrivere prescrizioni è molto semplice, provare a farle rispettare su tutte le spiagge d’Italia è come vuotare il mare con un secchiello. Bucato».