Il Sindaco di Rende Marcello Manna scrive una lettera rivolta ai giovani della città che, intanto, in questa fase 2 hanno ripreso ad incontrarsi riappropriandosi degli spazi all’aperto. Ecco, di seguito, il testo riportato integralmente: «Carissime ragazze, carissimi ragazzi. Grazie a voi che in questi mesi, avete combattuto tempo e noia nella bolla delle vostre abitazioni. Forse lo abbiamo dato per scontato ma così non è stato e non è. Avete dimostrato grande senso di adattamento e responsabilità in questi mesi di distanziamento sociale, rinunciando alla quotidianità degli affetti: mantenere relazioni e legami, continuare in questo contesto a crescere non è stato di certo facile per chi, come voi, si affaccia ora alla vita.
Oggi, più che mai, è necessario uno scambio e un confronto sul vostro autodeterminarvi mantenendo ben saldo il senso etico che vi ha accompagnato in questa quarantena. Perché le responsabilità sono sempre e solo personali e, in questo tempo sospeso, avete dimostrato quanto la Scuola e l’educazione siano determinanti nel vostro percorso di crescita individuale e collettiva, un percorso che vi porta a definirvi e a capire cosa volere dal presente, cosa essere nel futuro. Il presente, però, ora è diverso, mutato radicalmente da quello che ci siamo lasciati alle spalle prima del diffondersi del Coronavirus.
Oggi con questa nuova fase, si allenta la morsa del distanziamento sociale e, al tempo stesso, aumenta in voi il desiderio di aprire le porte delle vostre case, delle mura in cui siete stati confinati in questi mesi e affacciarvi di nuovo alla vita con l’entusiasmo dei vostri anni. Occorre anche adesso, più di prima, essere mossi dal senso di responsabilità che vi ha fatto crescere: vi chiedo come vostro Sindaco e a nome dei vostri padri, delle vostre madri e dei vostri cari di continuare a sentirvi parte di questa Comunità, di sentirvi protetti e di proteggere chi più amate.
Il virus non è ancora sconfitto: la morsa dei contagi è sì allentata, ma non del tutto sparita. Il cambiamento vissuto in questi mesi ci ha definito in una nuova identità: non siamo più ciò che eravamo, impossibile tornare a ciò che si era. Viviamo, dunque, questo cambiamento come occasione per costruire un futuro in cui i termini mio e tuo coincidano in un nostro. Siate responsabili, dunque, non disperdete l’esperienza e l’isolamento di questi mesi, ma custoditeli a futura memoria e monito ogni volta che sentite prevalere in voi il desiderio di trasgredire tutte le regole necessarie, in questo delicato momento storico, a far sì che il virus, che ha portato via già tanto alle nostre vite, ai nostri affetti più cari, alla nostra quotidianità, possa finalmente essere sconfitto. Pensate a quello che vi aspetta, alle meraviglie di un mondo che deve essere migliore di prima. Siete i nostri occhi sul futuro: fateci guardare nuovi orizzonti di speranza».