I preoccupanti dati di Istat e l’allarme segnalato da Legambiente

Il verde urbano è davvero un bene collettivo irrinunciabile. «Troppo spesso le Aree verdi sono considerate un arredo accessorio e non un servizio ecologico necessario – ha dichiarato Maria Chiara Pastore Ricercatrice in Urbanistica al Politecnico di Milano -. Il verde non ha un valore solo estetico, ma anche per i suoi effetti positivi sul benessere fisico e mentale delle persone».
Secondo l’ultima stima dell’Istat, infatti, riferita al 2021, nei 109 Comuni Capoluogo di provincia e città metropolitana, in media la superficie di verde urbano è di 32,5 metri quadrati per abitante. Si continua così a consumare suolo per edificare palazzi ed asfaltare strade, strappandolo a terreni agricoli e boschi, con l’idea che il progresso sia costruire edifici.
Gli incrementi maggiori di consumo sono in Lombardia, seguita comunque da altre regioni del Nord. Legambiente, inoltre, ha calcolato una media di soli 24 alberi ogni 100 abitanti nei 105 Capoluoghi di provincia. Numeri al quanto lontani da quelli indicati dalla Legge per lo sviluppo degli spazi verdi urbani.
Le Linee Guida del Ministero dell’Ambiente del 2017 per la gestione del verde pubblico, raccomandano tuttavia di adottare, oltre ad un censimento ed un Regolamento del verde, oggi presente in quasi 7 Capoluoghi di provincia su 10, anche un piano del verde quale Strumento per progettare la città del futuro con una strategia integrata fra urbanistica, mobilità ed ecologia.