Circa 3 milioni di abitanti avvelenati da sversamenti illegali

Nel territorio campano scrive, infatti, la Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, lo Stato non avrebbe fatto abbastanza per proteggere i suoi cittadini. Ai lati delle strade hanno scaricato di tutto. Sull’asfalto ci sono ancora tracce di bruciato, mentre un furgone si avvia veloce con un vecchio materasso, pronto per essere gettato sul selciato.
La sentenza non restituisce di certo le tante vittime, ma lascia alle nuove generazioni la speranza di una migliore qualità di vita. Nel corso degli anni, però, molte cose sono cambiate. La Terra dei Fuochi è sorvegliata per 24 ore da 14 pattuglie dell’Esercito, che utilizzano anche un Drone per sorvolare l’Area.
Nel 2024 il numero dei roghi è calato al di sotto della soglia, anche psicologica, dei mille l’anno. I dati parlano di un trend positivo che, ormai, va avanti da un lustro. È stata, infine, avviata un’importante azione di bonifica che dovrà proseguire nel tempo e sanare la numerosità dei Siti contaminati in quel nefasto periodo.
Lo Stato italiano, dunque, non ha dimostrato di aver fatto «tutto ciò che poteva essere richiesto per proteggere la vita» degli abitanti della Terra dei Fuochi. È questo il passaggio chiave della sentenza della Corte Europea, sull’esposto presentato nel Novembre del 2014 da 41 persone e 5 Associazioni del territorio.