È ormai un lontano ricordo, un Amarcord, quello di un Paese in cui le famiglie avevano un gran numero di componenti, o perché avevano molti figli, come al Sud, o perché più nuclei familiari vivevano insieme nelle zone periferiche. Oggi non è più così.
Il 63% delle famiglie, infatti, ha al massimo 2 componenti. Quelle di 6 componenti o più sono l’1% del totale, quelle di 5 il 3,3%. E al primo posto come tipologia familiare si collocanoble persone sole, diventate quasi 9 milioni, ossia il 36,9%.
Sono cresciute di molto le famiglie non tradizionali, ormai il 40% della popolazione. Hanno superato ampiamente i 10 milioni. Sono aumentate in tutte le tipologie. Certo, il fenomeno si è diffuso di più nel Nord del Paese dove raggiunge il 42%, ma al Sud l’incidenza è del 33%, comunque elevata. Si tratta soprattutto di single non vedovi.
Le libere unioni sono ormai l’11% delle coppie. Ma non sono più come in passato, quando emersero come una forma familiare transitoria, usata come periodo di prova dell’unione, una sorta di fidanzamento moderno che durava poco e sfociava subito in matrimonio. Non sono più formate in maggioranza da separati e divorziati, sono libere unioni più stabili che non necessariamente si trasformano in coppie coniugate con l’arrivo di un figlio.
D’altro canto, i matrimoni continuano a diminuire e quelli con rito civile sono diventati maggioritari dal 2018. Bastano questi dati a testimoniare come le Strutture e tipologie familiari si siano riconfigurate nel tempo. Il sommovimento è grande e attraversa tutte le forme familiari. Per motivi demografici, economici e socioculturali. Il mutamento è stato lento, ma inesorabile.