E’ una situazione così drammatica che, a parte le due guerre mondiali, non ha precedenti nella storia dell’umanità. I decessi, purtroppo, ancora non diminuiscono e i bollettini diffusi puntualmente dalla Protezione Civile parlano, giorno dopo giorno, di numeri impietosamente spaventosi.
Il Paese è in ansia, la gente da settimane è chiusa in casa e chissà per quanto tempo ancora sarà costretta a proteggersi dalle grinfie crudeli del “nemico invisibile”. La vita, ormai, si è fermata e nonostante gli sforzi sin qui compiuti, non accenna a riprendere con i ritmi convulsi e frenetici di sempre.
Tuttavia, per molte famiglie scampate per ora al contagio, incombe la minaccia di un altro terribile rischio e, cioè, quello di essere risucchiate da una crisi economica che ormai si annuncia essere come una delle più tragiche e funeste della storia.
Non lasciano scampo, infatti, le immagini di alcuni giorni fa di Supermercati e Banche prese d’assalto da persone disperate, senza più alcun un centesimo in tasca. Per loro, purtroppo, il Coronavirus non è più solo una morsa che strangola i polmoni, quanto una terribile prospettiva che spinge sempre più alla fame e all’indigenza, specie per i lavoratori in nero.
Il dibattito, oltretutto, è aspro e cruento fra chi ritiene che aiutarli sia, in primo luogo, uno schiaffo alla legalità e chi, invece, teme l’esplosione di una pericolosa “bomba sociale”. Anche perché, per molti cittadini, il lockdown ha significato, da un giorno all’altro, la fine di ogni possibile fonte di guadagno.