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In molti altri Paesi è stato reintrodotto il servizio di leva

Se ne parla dall’inizio della guerra in Ucraina e l’allarme è stato rinnovato ieri dal Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate italiane Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. Di fronte al rischio di una guerra di massa, basata sulla quantità, l’Italia si ritrova con reparti e arsenali al lumicino, incapacidi sostenere campagne prolungate per mesi ad alta intensità di fuoco.
Cavo Dragone, infatti, l’ha fatto capire in un’audizione informale alle Commissioni Difesa e Esteri di Camera e Senato: «Non abbiamo abbastanza uomini. Siamo sottodimensionati, al limite della sopravvivenza». L’Esercito, oltretutto, conta 94 mila militari, gran parte dei quali non impiegabili in prima linea perché assolvono mansioni logistiche o Amministrative.
Durante la Guerra Fredda avevamo pressoché il doppio di effettivi, grazie al servizio militare obbligatorio. In linea di principio, il Paese aveva una profondità strategica, in termini di riserve, superiore a quella attuale. «Continuerò a chiedere più uomini fino a che non mi cacciano» ha, infine, ribadito l’arcigno Ammiraglio.