E’ un’estate quella del 2021 che sarà ricordata a lungo, anche dalle future generazioni. Più che le temperature afose, ha cominciato il gruppo di Mancini ad infiammare le Piazze italiane con il successo nella finale degli Europei. Ieri l’atletica ci ha regalato un’altra giornata memorabile. Peccato che il solo Berrettini manchi all’appello, ma c’è da dire che la sua ascesa è ormai cominciata
Tutto ci si poteva aspettare, ma non che l’erede di Usain Bolt sarebbe stato un velocista italiano. ‘Marcell, la dolce vita‘ hanno titolato i giornali di mezzo mondo di fronte all’impresa compiuta da Lamont Marcell Jacobs (ma non fatevi ingannare dal nome in quanto è italianissimo e per giunta non parla neanche inglese), quasi ad evocare l’epopea cinematografica dei vari Fellini e Mastroianni, interpreti di un’Italia spensierata, che all’inizio degli anni ’60 inventava un brand di piena bellezza e creatività esportato, poi, in tutti i Continenti.
E che dire del sogno olimpico di Tamberi: «Non potrei essere più felice di così. Posso dire di tutto ciò che ho passato che ne è valsa la pena, anche dell’infortunio e di tutto il percorso successivo», ha dichiarato il ‘Gimbo‘ a fine gara, dopo aver portato in trionfo anche un pezzo della sua ingessatura che per diversi mesi gli ha tenuto un piede completamente bloccato. «Non l’ho mai buttato via perché per me era un simbolo. Il simbolo di quando, dopo giorni di pianti e disperazione, ho deciso di rialzarmi e di riprovarci».
Tutto questo a distanza di poche settimane dall’11 Luglio londinese, dove nel pomeriggio di quella palpitante Domenica di sport, l’audace Matteo Berrettini osava sfidare sul prato verde di Wimbledon il tennista probabilmente più forte in tutta la storia del tennis, un certo Novak Doković. L’impresa non riuscì, ma la sfida fu comunque esaltante e valse da preludio alla ‘battaglia‘ serale di Wembley che vide l’Italia finalmente trionfare, a distanza di 39 anni, in una finale europea, questa volta contro gli inglesi, che vittime delle loro evidenti frustrazioni si mostrarono ostili e davvero poco ospitali.