Una cifra complessiva che ammonta a -158.441 milioni di euro e che fa registrare un peggioramento di 7,9 punti percentuali rispetto al 2019. Una preoccupante voragine che rende l’Italia un Paese non solo spendaccione, ma con servizi decisamente inefficienti rispetto al contesto europeo

Una burocrazia elefantiaca che la maggior parte delle volte complica la vita di milioni di cittadini, senza però dare risposte adeguate in termini di qualità ed efficienza dei servizi. I dati relativi all’indebitamento della Pubblica Amministrazione sono stati pubblicati di recente dall’Istat dopo essere passati al vaglio della Banca d’Italia.

Inoltre, vengono trasmessi alla Commissione Europea in applicazione del Protocollo sulla Procedura per i Disavanzi Eccessivi (PDE) annesso al Trattato di Maastricht. In base al Protocollo, infatti, i Paesi europei devono comunicare due volte all’anno, entro il 31 Marzo ed il 30 Settembre, i livelli dell’indebitamento netto, del debito pubblico e di altre grandezze di finanza pubblica relative ai quattro anni precedenti, nonché le previsioni ufficiali degli stessi per l’anno in corso.

Nonostante il miglioramento dovuto anche all’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria, l’Italia, oltretutto, rimane uno Stato in cui la Pubblica Amministrazione è fortemente indebitata con le Aziende. C’è poi un ulteriore parametro da tenere in considerazione: quello della lentezza dei pagamenti. La mala burocrazia, tuttavia, non solo incide in modo negativo sulla qualità della vita degli italiani, ma produce un costo insostenibile per le Piccole e Medie Imprese (PMI) riducendone le tante potenzialità economiche.