In questa fase del conflitto, le forze Nato non sono intervenute militarmente per proteggere l’Ucraina dall’invasione russa. Lo scenario, però, sarebbe destinato a cambiare qualora Putin dovesse allargare le sue mire verso i Paesi Baltici

Lituania, Lettonia ed Estonia, nel folle disegno di creare il vecchio Impero sovietico, fanno purtroppo gola al pericoloso tiranno russo. La preoccupazione che allerta gli Stati dell’Alleanza Atlantica consiste nel fatto che Vladimir Putin, possa non fermarsi alla ‘semplice‘ occupazione dell’Ucraina.
I cosiddetti Paesi Baltici, infatti, fanno parte della Nato e, a quel punto, sarebbe difficile, se non improbabile, evitare un coinvolgimento bellico degli Stati Uniti e dell’Europa che entrerebbero nella contesa per difendere i propri alleati, trasformando, di conseguenza, l’attuale crisi russo-ucraina in un conflitto globale, con il possibile uso delle armi nucleari.
Uno scenario davvero inquietante, se si considera che fra Polonia e Lituania esiste geograficamente l’oblast’ di Kaliningrad appartenente, appunto, alla Russia, con un’estensione di 15.125 km² e con una popolazione di poco più di 1 milione di abitanti. Si tratta di un territorio pianeggiante ed uniforme, che si affaccia sul Mar Baltico ed è attraversato dai fiumi Pregolia e Neman.
Le Autorità russe vedono questa regione come parte ‘integrante‘ dei loro confini, isolata, però, dal resto del Paese. Tuttavia, i rapporti fra Russia e Lituania, a proposito dell’oblast’ di Kaliningrad, sono tuttora tesi e ciò potrebbe rivelarsi per Putin un’occasione propizia per mettere definitivamente a tacere un altro Stato, nato dopo il crollo dell’Unione Sovietica e per giunta appartenete al Patto Atlantico, antico ed acerrimo nemico che ora ritorna, dopo gli anni interminabili e sofferti della Guerra Fredda.