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Straordinaria vittoria sul serbo Novak Djoković

Il tennista azzurro è ricorso all’abilità tecnica e alla naturalezza del suo tennis, per impossessarsi della vittoria, diventata chiara, persino inevitabile, con il passare dei minuti, proprio grazie alla sapienza che il ragazzo ha messo in campo. Luca da Pesaro, che gli amici del Baratoff, il Circolo nel quale è cresciuto, chiamano Giotto, per la rotondità dei colpi e la profondità delle misure.
Nardi sconfina, così, nella Top 100 e va ad occupare la poltrona numero 95. Diventa il nono italiano a battere in era Open il numero uno al mondo. È il più giovane ad esserci riuscito. Sono passati 20 anni, 7 mesi, 5 giorni, proprio come a 14 anni fu il più giovane ad ottenere punti validi per il ranking.
Per Novak, che si accince a diventare un Re deposto, forse la sconfitta più difficile, non perché a infliggergliela sia stato Nardi, l’illustre sconosciuto, ma perché tutte le certezze del Campione di una volta, gli stanno franando addosso. Era l’uomo del colpo giusto al momento giusto, sino a qualche tempo fa, prima che a disintegrarlo fosse l’italiano Sinner.