Lunedì 7 Ottobre si è svolta a Roma presso la sede dell’UNAR che, tra l’altro, ha patrocinato l’iniziativa, una Tavola Rotonda promossa dalla UISP in collaborazione con la rete FARE (Football Against Racism in Europe) sostenuta dalla UEFA, dalla FIFA e dalla Commissione europea sul preoccupante fenomeno del razzismo negli stadi.

L’obiettivo, naturalmente, è quello di sollecitare un cambio di passo del mondo del calcio dalla Serie A alla B, sino a raggiungere il livello amatoriale per rilanciare un fronte unito contro il razzismo nello sport e nella società.

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La tavola rotonda è stata aperta da  Triantafillos Loukarelis, Direttore Generale dell’UNAR. L’occasione si è dimostrata fruttuosa per promuovere uno spirito di squadra e per imprimere una svolta, senza se e senza ma, nella cultura del nostro Paese.

L’iniziativa è maturata dopo i più recenti episodi di discriminazioni che, purtroppo, si sono verificati in diversi campi da gioco. L’obiettivo, secondo Loukarelis, è quello di far nascere un Osservatorio contro le discriminazioni razziali nello sport, con particolare attenzione agli stadi di calcio.

Quest’ultimo ha spiegato di aver avuto, di recente, un primo incontro con le Associazioni di calciatori e allenatori e «di aver ricevuto feedback positivi», anche attraverso un confronto costante con lo stesso Ministero dello Sport e tutte le realtà interessate: «Il mondo del calcio sta interloquendo con noi per superare i fenomeni di razzismo che si registrano tanto negli stadi di serie A quanto nei campetti di periferia – spiega – . Si tratta ora di realizzare un’alleanza sinergica».