Lunedì 4 Maggio, dopo la dura prova del lockdown, l’Italia entrerà finalmente nella cosiddetta fase 2 in cui si aprirà uno scenario, a tratti diverso, di convivenza col virus. Sono di questi giorni, infatti, le polemiche suscitate dalle differenti interpretazioni di alcuni Governatori che, rispetto al Governo, hanno pensato ad una gestione diversa sul cosa fare o non fare.
La Calabria, ad esempio, con l’Ordinanza già in atto a firma della Presidente Santelli, ha previsto in anticipo (il 30 Aprile e non il 18 Maggio), l’apertura di bar e ristoranti con consumazioni rigorosamente all’aperto. Tanto è bastato per suscitare l’irritazione del Ministro Boccia che, a nome del Governo, ha annunciato una diffida nei confronti della stessa.
In realtà, il problema che maggiormente si teme nelle regioni del Sud è il nuovo esodo dei tanti meridionali che ancora si trovano bloccati nel Nord Italia, dove il contagio sinora è stato di maggiore entità, con conseguenze a dir poco drammatiche.
Non a caso sui treni in partenza per il Sud nella giornata di Lunedì prossimo, non si trova più un biglietto neanche a pagarlo a peso d’oro. Tutto prenotato, per un numero considerevole di rientri nei propri luoghi d’origine o di residenza. E’ vero, vi sarà l’obbligo di una quarantena di 14 giorni, ma quanti di questi nostri concittadini saranno rigorosi osservanti delle regole?
Su questo aspetto, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), è stato abbastanza chiaro. Un comportamento questa volta dissoluto e licenzioso, ossia privo del necessario buon senso, spingerebbe nuovamente il Paese verso pericolosi focolai, con un sistema sanitario messo ancora a dura prova, soprattutto nelle regioni del Sud.