Una pioggia inaspettata inonda lo Stadio San Vito-Marulla, ma sul Cosenza ormai ‘piove sul bagnato’. Squadra inguardabile e priva di personalità
Un’altra tremenda Stagione, oltre ogni limite del sopportabile. Una squadra asfittica ed inconcludente che contro un Perugia modesto ma desideroso di far suo il risultato, mostra la materia inconsistente di cui è fatta e, principalmente, il suo essere inadeguata per competere, seppur ai minimi termini, in una categoria tosta e legnosa come la Serie B.
La squadra vista contro i Grifoni di Massimiliano Alvini, infatti, è tornata ad essere lo spettro pallido ed esangue di Lignano Sabbiadoro che, in realtà, non ha mai abbandonato, nelle viscere, un corpo tuttora sofferente, nonostante la cura, o meglio, gli inefficaci palliativi proposti dal Direttore Sportivo Goretti.
Un gruppo di calciatori scesi in campo per testimoniare la loro pochezza tecnica e tattica e per negare, quindi, la bellezza del calcio. Ma al di là dello sdegno di quei tanti tifosi che hanno deciso di abbandonare la ‘trincea‘, resta il fatto che lo ‘spettacolo’ offerto dai rossoblù non vale sicuramente il prezzo del biglietto. La rete di Matos al 33′ ed il raddoppio di D’Urso al 55′, rappresentano, oltretutto, quanto di più improbabile dovrebbe succedere ad una squadra che lotta per salvarsi.
Una reazione, anche se tardiva e rattoppata, comunque si è vista soltanto negli ultimi 15′-20′ minuti, quando l’ingresso di Florenzi, Millico e Caso, hanno in qualche modo ravvivato l’opaca prestazione del Cosenza. L’illusione di riportare il risultato in equilibrio si è avuta con Camporesi, al suo debutto, che al 70′ ha accorciato le distanze raccogliendo di testa un angolo battuto alla sua sinistra. All’81′ Caso si è poi lasciato sfuggire una ghiotta occasione per raggiungere il pari, dopo il liscio clamoroso di Sgarbi da poco subentrato a Zanandrea.
Non dormirà certo sonni tranquilli mister Occhiuzzi, in quanto già nelle prossime ore potrebbe arrivare il suo tanto invocato esonero. Con lui in panchina, purtroppo, non c’è stata nessuna vittoria per la squadra bruzia e, soprattutto, gli uomini schierati con il 3-5-2 faticano a costruire gioco anche per via dei ritmi troppo lenti. Inoltre, sia Larrivey che Laura, per quanto quest’ultimo possa essere rapido nei movimenti, mostrano grossi limiti e scarso cinismo sotto porta.
Ora toccherà a Guarascio inventarsi nuovamente qualcosa, ma come nel Gattopardo di Tomasi di Lampedusa l’impressione è che ancora una volta ‘tutto cambia perché nulla cambi‘, altrimenti non si riesce proprio a spiegare l’ennesimo disastro del Presidente più inviso d’Italia, dopo la pseudo-rivoluzione iniziata agli inizi dell’Agosto scorso, quando la Giustizia sportiva ha concesso alla Società silana di ripresentarsi ai nastri di partenza per disputare l’attuale Campionato.
IL TABELLINO DEL MATCH:
COSENZA: 31 Matosevic, 55 Hristov, 5 Rigione (56′ Millico), 23 Camporese; 92 Situm, 36 Kongolo (46′ Florenzi), 4 Carraro, 77 Ndoj, 94 Liotti (68′ Gerbo), 95 Laura (56′ Caso), 32 Larrivey (63′ Pandolfi). A disp.: 24 Sarri, 6 Boultam, 14 Tiritiello, 15 Vaisanen, 16 Venturi, 27 Bittante, 42 Voca. All. Occhiuzzi
PERUGIA: 22 Chichizola, 2 Rosi, 5 Angella, 9 De Luca (75′ Olivieri), 10 Matos (63′ Carretta), 13 Beghetto, 16 Ghion (63′ Segre), 18 D’Urso (63′ Santoro), 23 Falzerano, 28 Kouan, 32 Zanandrea (80′ Sgarbi). A disp.: 31 Megyeri, 4 Gyabuaa, 8 Burrai, 14 Murgia, 15 Dell’Orco 21 Curado, 44 Lisi. All. Alvini
ARBITRO: Juan Luca Sacchi di Macerata
ASSISTENTI: Michele Lombardi di Brescia e Stefano Liberti di Pisa
IV Ufficiale: Gianluca Grasso di Ariano Irpino
VAR: Ivano Pezzuto di Lecce
AVAR: Fabrizio Lombardo di Cinisello Balsamo
RETI: 33′ pt Matos, 11′ st D’Urso, 25′ st Camporese (C)
Ammoniti: Ghion, Olivieri, Carretta, Rosi, Gerbo
*L’immagine in evidenza è a cura del Perugia Calcio