Il centravanti rossoblù vive un momento di strepitosa forma grazie al quale ha rilanciato la squadra calabrese
Si legge Nasti, ma si pronuncia piccolo diavolo, perché in fondo il ragazzo, Scuola Milan, sembra essere un predestinato e, come tutti i predestinati, vuole andare lontano. Uno di quelli che lasciano il segno e ti marchiano per sempre, come nella serata contro la Reggina, in cui bastarono soli 2minuti per ribaltare il risultato, trasformando una cocente sconfitta in una esaltante vittoria.
Marco, dopo tutto è fatto così. Il ragazzo nato a Pavia il 17 Settembre del 2003, ha tanto fisico e molta voglia di scalare le vette più alte del calcio. Lo ha ricordato anche Sabato scorso contro il Pisa, quando al minuto 43′ ha colpito ancora in splendida elevazione, su cross perfetto di Marras. Sembrava Ronaldo, ma invece era lui, un semplice calciatore di Serie B.
La rinascita del Cosenza è figlia, soprattutto, delle sue prodezze, tant’è che il riscatto della squadra di Viali passa da lui. L’attaccante ha trascorso un lungo inverno in letargo ed ora che la Primavera finalmente è arrivata, sembra essere di colpo fiorito ed è pronto ad affrontare le ultime giornate di una Stagione al cardiopalma, con il temperamento del leone.
Ai Lupi toccherà ancora affrontare Cittadella, Perugia, Brescia e Venezia, uniche concorrenti dirette nella lotta salvezza. Sono partite in cui occorre metterci anche il cuore, poiché la sola forza fisica non basta. Nasti, dunque, insieme ai suoi compagni, è chiamato alla prova del 9, prima che Milano lo possa nuovamente riabbracciare per portarlo lontano dalla Calabria dove comunque, di quel cuore, resterà un pezzo.